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GLI ESSENI

Secondo un grande studioso ebreo, il rabbino Elia Benamozeh, il termine esseno deriva dall’aramaico asayya, che significa medico, risanatore con ciò confermando la perfetta coincidenza tra esseni e terapeuti. Qualche altro studioso fa derivare invece gli esseni dai hasidim.

Plinio il Vecchio li colloca vicino al Mar Morto, presso Engaddi, mentre Giuseppe Flavio e altri autori, tra cui alcuni cristiani, gli esseni si caratterizzarono per un regime di vita comunitario, per la rinuncia al matrimonio (anche se un gruppo di loro si sposava dopo una iniziazione della futura sposa), per i beni in comune.

Secondo Giuseppe Flavio erano quattromila e vivevano sparsi in molte città della Palestina. Di loro lo storico ebreo parla per la prima volta quando racconta le vicende legate all’usurpazione del sommo sacerdozio nel 152 a.c. da parte di Gionata Maccabeo.

Essi credevano nell’immortalità dell’anima. Seguivano un calendario solare e davano un’interpretazione della legge molto più rigorista dei Farisei.

Furono conosciuti come la “Setta di Gesù”.

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